(cod. R012)
A cura di Infini.to – Planetario di Torino
Con:
Simona Romaniello, Infini.to – Planetario di Torino
Emanuele Balboni, Infini.to – Planetario di Torino
Il cielo è di tutti gli occhi, di ogni occhio è il cielo intero…” così scriveva Gianni Rodari nella sua poesia Il cielo è di tutti. Ma oggi è ancora così? Da quando nel lontano ottobre 1957 il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1, è stato lanciato in orbita, il cielo si è popolato di oggetti creati dall’uomo, proprietà di singole nazioni, agenzie spaziali…e ora anche di privati. Il riferimento più ovvio è a Space X di Elon Musk, che con i suoi Starlink prevede di mandare 12.000 satelliti in orbita per fornire copertura internet in banda larga a tutto il pianeta. La comunità astronomica, gli appassionati e non solo, sono già tristemente familiari con l’inquinamento luminoso, che ormai da anni limita l’osservazione e lo studio del cielo, spingendo gli astronomi a costruire i grandi osservatori in luoghi sempre più remoti: oggi si aggiunge un nuovo inquinamento celeste, quello satellitare. Troppe luci, infatti, spengono le stelle ed è nostro dovere promuovere e perseguire strategie per gestire questo tipo di inquinamento e limitare i danni della nostra illuminazione. Il talk ha l’intento di creare un canale diretto che parli di ricerca e che permetta a curiosi e appassionati di scienza di confrontarsi con ricercatori che lavorano ogni giorno in ambiti scientifici diversi.